Chi è Sun Dawu: il miliardario cinese condannato a 18 anni di carcere

L’imprenditore e dissidente cinese era già stato arrestato nel novembre 2020 per sfruttamento illegale della terra e problemi di ordine pubblico.

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Carcere (Getty Images)

Noto per le sue posizioni di aperto dissenso nei confronti de governo cinese, il miliardario Sun Dawu, 67 anni, è stato condannato nel luglio 2021 a 18 anni di carcere per reati di vario genere, tra questi quelli per sfruttamento illegale della terra e appropriazione indebita; e altre accuse dalla vaga definizione, come quella del “provocare problemi” di ordine pubblico.

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Sun Dawu: il magnate contro il regime sulle politiche rurali

 

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Secondo quanto riporta la dichiarazione rilasciata questa settimana dal tribunale di Gaobeidian nella provincia di Hebei, nel nord della Cina, l’imprenditore dell’agroalimentare Sun Dawu è stato inoltre multato di 3,11 milioni di yuan (circa 475.000 dollari). Secondo il tribunale la condanna è giustificata dalla lunga lista di capi d’accusa per “attività estrattiva illegale“, “occupazione illegale di terreni agricoli“, “problemi di ordine pubblico“; ancora, per “insurrezioni contro gli organi dello Stato.

Sun Dawu era anzitutto un aperto oppositore del potere statale. L’ex soldato e dissidente politico aveva fondato la sua attività nel 1984, prima di diventare un colosso nel settore agroalimentare e sanitario in Cina. Da sempre critico nei confronti del governo, l’industriale utopista era già stato processato nel 2003. Sostenitore dei diritti sociali, il magnate della Dawu Agricultural and Animal Husbandry Group era stato difatti condannato a 4 anni di carcere per “raccolta fondi illegale”, colpevole di aver raccolto 13 milioni di yuan a favore della sua attività senza autorizzazione della banca centrale cinese.

L’anno scorso, il miliardario Ren Zhiqiang, 70 anni, è stato condannato per corruzione. Al pari di Sun Dawu, anche questi è stato regolarmente critico nei confronti del governo di Pechino, accusato di aver persino definito il presidente Xi Jinping “come un pagliaccio“, contestando aspramente la gestione della crisi sanitaria legata al Covid-19. “Non vedo un imperatore che esibisce i suoi ‘nuovi abiti’, ma un pagliaccio nudo che insiste a presentarsi come imperatore”, ha asserito lo scorso luglio 2020, prima di essere definitivamente espulso dal partito.

Carcere
Carcere (Getty Images)

Secondo quanto riferito, Sun Dawu ha negato molte delle accuse durante l’udienza preliminare, definendosi come un “membro eccezionale del partito comunista.” Il suo motto: “Ridistribuire ricchezza“.

Fonte BBC

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