Torino. Assolto dopo una condanna per stupro, sarebbe stato indotto

Due anni, due mesi e 20 giorni, così la corte di appello di Torino condannava in primo grado un ragazzo accusato di violenza sessuale, ora assolto. I due si conoscevano da anni: l’uomo non si era mai rassegnato al fatto di poter essere solo un amico.

Anche questa volta la vittima avrebbe provocato  l’uomo, un giovane che già conosceva da circa 5 anni. I due si erano rivisti dopo un po’ di tempo per un saluto: lui aveva esposto i suoi sentimenti, ma per la donna non ci sarebbe stata alcuna possibilità di iniziare una storia sentimentale; tra loro c’erano stati dei baci, ma lei aveva chiarito la sua volontà imprescindibile di non proseguire oltre.

Foto da Pixabay

Per il giudice la ragazza ha indotto, quindi il suo aggressore ad agire in quel modo: una volta in uno dei locali nel centro di Torino, lei avrebbe chiesto all’amico di accompagnarla in bagno per tenerle la borsa, ma  “alterata per un uso smodato di alcol (…) provocò l’avvicinamento del giovane che la stava attendendo dietro la porta”.

La vittima avrebbe indotto l’amico ad avere un rapporto sessuale con lei. La cerniera dei pantaloni di lei si sarebbe rotta a causa della pessima qualità.

assolto dopo accusa di violenza sessuale
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Tra le prove portate in aula ci sarebbero anche i pantaloni di lei con la cerniera rotta, probabilmente dall’impeto di lui “Non ha negato di avere abbassato i pantaloni della giovane, nulla può escludere che sull’esaltazione del momento, la cerniera, di modesta qualità, si sia deteriorata sotto forzatura” ha proseguito il giudice.

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Intanto la vittima ha più volte ribadito di non essere stata consenziente e ha affermato “Ho ripetuto più volte a lui: “Che cazzo stai facendo? Che cazzo stai facendo? Non voglio”.

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“Non si può escludere che al ragazzo, la giovane abbia dato delle speranze, facendosi accompagnare in bagno (…) e tenendo la porta socchiusa, aperture delle certamente dall’imputato come un invito a osare. Occasione che non si fece sfuggire”. Ha proseguito il giudice.

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