Stagione turistica, non tutti gli italiani andranno in vacanza

Durante un audizione al Senato, Confcommercio ha lanciato l’allarme in merito alla stagione turistica che sta per aprirsi e che potrebbe subire gravissime perdite.

Spiaggia
(Getty Images)

L’emergenza coronavirus ha colpito duramente il nostro Paese non solo in termini sanitari. La crisi sistemica sta mettendo a dura prova diversi ambiti economici, tra cui anche quello turistico. Con l’avvicinarsi della stagione estiva crescono i timori degli addetti ai lavori che potrebbero subire un danno e delle conseguenze senza precedenti. Secondo quanto affermato dalla Confcommercio in audizione alla Commissione Industria del Senato si stima una perdita che potrebbe aggirarsi intorno ai 120 miliardi da qui sino al termine dell’anno.

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Emergenza coronavirus, Confcommercio lancia l’allarme in audizione al Senato: “Sarà una stagione turistica tutta in perdita”

rischio
mare (Foto di Free-Photos-Pixabay)

Una stagione turistica tutta in perdita quella che sta per aprirsi. Questo è il quadro drammatico rappresentato da Enrico Postacchini, membro della Giunta di Confcommercio nel corso di una audizione alla Commissione Industria del Senato. Postacchini ha parlato di quella che si aprirà a breve sarà una stagione turistica destinata ad una perdita significativa. Nel dettaglio, aggiunge il responsabile turismo dell’associazione Alberto Corti, come riporta la redazione de Il Messaggero, le perdite che potrebbero registrarsi sarebbero intorno ai 120 miliardi da qui alla fine dell’anno. Altra problematiche esposte in audizione sono quelle legate al riempire le stanze degli alberghi ed al totale dei cittadini italiani che potranno andare in vacanza. Secondo Corti quest’ultimi, ad esclusione dei proprietari di una seconda casa, saranno solo il 20% degli italiani.

Ovviamente a risentire di queste circostanze portate all’attenzione saranno le imprese che operano nel commercio e nel turismo. La percentuale a rischio si aggira intorno al 10%, che tradotto equivale a circa 270mila imprese a rischio con 420mila posti di lavoro che potrebbero saltare. Per tali ragioni, Postacchini, come riporta Il Messaggero, ha chiesto degli interventi immediati per poter far fronte a queste perdite. “Gli operatori hanno perso la pazienza – ha affermato il membro di Confcommercio – non hanno visto nulla oltre ai 600 euro”.

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Mare regole emergenza virus
(Getty Images)

Una situazione, dunque, che potrebbe comportare gravi al settore turistico, uno dei più attivi del nostro Paese che rischia di veder chiudere migliaia di imprese danni e perdere altrettanti posti di lavoro.

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