Protezione Civile, bollettino dell’8 giugno: oltre 500 attuali positivi in meno

La Protezione civile, nella giornata di oggi lunedì 8 giugno ha diffuso il bollettino in merito ai numeri dell’epidemia da Covid-19 in Italia.

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Pubblicato il bollettino della Protezione Civile che riporta i dati sull’epidemia da Covid-19 in Italia. Stando a quanto riporta la nota, sale il numero dei casi di contagio nel nostro Paese con un incremento di 280 nuovi casi per un totale di 235.278. Di questi risultano attualmente positivi 34.730 (-532). Nuovo alleggerimento per le terapie intensive: 283 in totale, ossia 4 in meno di ieri. Il numero dei guariti è giunto a 166.584 con un incremento di 747 unità. Infine cresce ancora il bilancio dei decessi con 65 morti nelle ultime 24 ore che portano il a 33.964.

Bollettino Protezione Civile: i numeri del Covid-19 in Italia nella giornata di domenica 7 giugno

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La Protezione Civile nella giornata di ieri ha diffuso il bollettino relativo all’epidemia da Covid-19 in Italia. Stando al comunicato, il numero complessivo dei contagi era salito a 234.998, mentre quello degli attualmente positivi era sceso a 35.262. In calo anche le terapie intensive che raggiungevano le 287 unità. Nuova crescita delle persone guarite che risultano essere ieri 165.837. Infine il bilancio delle vittime era salito a 33.899.

PER APPROFONDIRE LEGGI QUI —>  Protezione Civile, bollettino del 7 giugno: oltre 700 nuovi guariti

Bollettino Protezione Civile: i numeri del Covid-19 in Italia nella giornata di sabato 6 giugno

La Protezione Civile, nella giornata di sabato ha pubblicato il bollettino dell’epidemia da Covid-19 in Italia. I soggetti positivi erano 35.877, mentre i casi totali di contagio salivano a 234.801. Si aggiornava il bilancio delle vittime che arrivava a 33.846 decessi. I guariti erano, infine, 165.078.

PER APPROFONDIRE LEGGI QUI —>  Aggiornamento Protezione Civile: il bollettino del 6 giugno

Ilaria Capua, perchè il virus sarebbe sparito: le parole dell’esperta

Le dichiarazioni del virologo Alberto Zangrillo avevano sollevato aspre critiche quando quest’ultimo affermò che il Covid-19 era sparito. Polemiche piovvero sulla testa dell’esperto a cui però numerosi colleghi diedero manforte, spiegando che le sue affermazioni avevano fondamento.

Oggi a conforto di quanto espresso dal professor Zangrillo, è intervenuta anche la collega virologa Ilaria Capua la quale ha rappresentato il motivo per il quale il Covid-19 non esisterebbe più. Nessuna mutazione del patogeno, solo una maggior risposta da parte del sistema immunitario dell’uomo. Il genoma del virus non sarebbe cambiato.

La dottoressa Capua, durante il suo intervento alla trasmissione Aspettando Le Parole ha sostenuto: “Non è una fucilata è un patogeno che si manifesta in modi differenti in base a numerosi fattori. Quando non esiste cura a risentirne sono le manifestazioni cliniche che si presentano in maniera più grave”.

PER APPROFONDIRE LEGGI QUI —>  Ilaria Capua, perchè il virus sarebbe sparito: le parole dell’esperta

Virus, i fattori per un rischio di mortalità alta

Il Covid-19 continua a circolare e su di esso proseguono imperterrite le ricerche della comunità scientifica. Dallo studio sul vaccino a quelle su un’analisi del suo genoma, l’impegno è costante. L’ultimo tra questi è stato pubblicato sull’ European Heart Journal ed ha ad oggetto la correlazione tra il virus e l’ipertensione. I soggetti che soffrono di pressione alta, infatti, registrerebbero in caso di affezione al patogeno un rischio di mortalità più alto. Peraltro, tramite la ricerca, si sarebbe evinto che gli ipertesi che non assumevano farmaci per tenere sotto controllo la malattia presentavano un rischio ancora maggiore.

Lo studio è stato condotto da un team cinese ed irlandese che ha preso quale campione un cluster di 2.866 pazienti affetti Covid-19 ricoverati presso l’ospedale Huo Shen Shan di Wuhan, nel periodo tra il 5 febbraio e il 15 marzo di quest’anno. Di questi soggetti ben il 29,5% (ossia 850) soffriva di ipertensione.

PER APPROFONDIRE LEGGI QUI —>Virus, i fattori per un rischio di mortalità alta

Regione Lombardia, nuova polemica: ordine di camici alla società della moglie di Fontana

Un ordine di camici che non sarebbe passato inosservato, quello effettuato dalla centrale Acquisti della Regione Lombardia nel mese di aprile. A suscitare polemica non il quantum, oltre 500mila euro, bensì l’identità del fornitore. Ed infatti, si sarebbe trattato della società della famiglia della moglie del governatore Attilio Fontana, la Dama s.p.a..

Quest’ultima il 22 maggio, però, al momento dello storno della fattura avrebbe affermato trattarsi di una donazione e che ci sarebbe stato un fraintendimento. Fontana, all’esito di quanto accaduto, avrebbe affermato di non essere a conoscenza di nulla e di non aver interferito in alcun modo.

La vicenda sarà oggetto della puntata di questa sera di Report e la notizia è stata fornita in anteprima da Il Fatto Quotidiano. Il Governatore della Lombardia, avrebbe già conferito mandato ai propri legali di querelare entrambi ed avrebbe diffidato la trasmissione a mandare in onda il servizio.

PER APPROFONDIRE LEGGI QUI —>  Regione Lombardia, nuova polemica: ordine di camici alla società della moglie di Fontana

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