Protezione Civile, bollettino del 10 giugno: ancora in calo i pazienti in terapia intensiva

La Protezione civile, nella giornata di oggi mercoledì 10 giugno ha diffuso il bollettino in merito ai numeri dell’epidemia da Covid-19 in Italia.

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Pubblicato il bollettino della Protezione Civile in merito all’epidemia da Covid-19 in Italia. Stando al comunicato, sale il numero dei contagi complessivi in Italia che arriva a 235.763 (+202), mentre continua il calo degli attualmente positivi, ad oggi 31.710, ossia 1.162 in meno di ieri. In calo anche i ricoveri in terapia intensiva: sono 249 in totale e 14 in meno di ieri. Il numero dei guariti è giunto a 169.939 con un incremento di 1.293 unità. Purtroppo si aggrava ancora il bilancio dei decessi con 71 morti nelle ultime 24 ore che hanno portato il bilancio a 34.114.

Bollettino Protezione Civile: i numeri del Covid-19 in Italia nella giornata di martedì 9 giugno

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La Protezione Civile nella giornata di ieri ha diffuso il bollettino sullo stato dei contagi nel nostro Paese. Stando a quanto riportava la nota, il numero delle persone risultate positive al virus era salito a 235.561. Proseguiva il calo dei soggetti attualmente positivi che era 32.872. In calo anche i ricoveri in terapia intensiva, ieri 263. Il numero dei guariti era giunto a 168.646. Purtroppo si aggravava ancora il bilancio dei decessi: il totale era giunto a 34.043. Il Dipartimento ha precisato che 32 dei 79 nuovi decessi delle ultime 24 ore erano riferiti a giorni precedenti comunicati solo ieri dalla Regione Abruzzo.

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Bollettino Protezione Civile: i numeri del Covid-19 in Italia nella giornata di lunedì 8 giugno

Nella giornata di lunedì come di consueto è stato pubblicato il bollettino della Protezione Civile che riportava i dati sull’epidemia da Covid-19 in Italia. Stando a quanto si leggeva era salito il numero dei casi di contagio per un totale di 235.278. Di questi risultavano attualmente positivi 34.730. Nuovo alleggerimento per le terapie intensive283 in totale. Il numero dei guariti era giunto a 166.584. Infine cresceva ancora il bilancio dei decessi: 33.964 vittime dall’inizio dell’epidemia.

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Si abbassa l’età media dei contagi: il parere degli esperti

I dati sull’epidemia resi noti dalle istituzioni confermano che la curva dell’epidemia è in netta discesa. Eppure ogni giorno continuano a registrarsi centinaia di casi. Questi però non sempre devono essere ritenuti quali nuovi contagi bensì come nuove diagnosi. I primi, infatti, sarebbero estremamente rari. Ad affermarlo, riporta il Corriere della Sera, il professor Matteo Bassetti del San Martino di Genova, nonché il dottor Alberto Zangrillo dell’Ospedale San Raffaele di Milano, ed il collega Sergio Harari pneumologo all’Ospedale San Giuseppe MultiMedica.

A monitorare i dati complessivi provvede l’Istituto Superiore della Sanità che nelle ultime settimane, a mezzo di un report condotto dal Professor Patrizio Pezzotti ha rilevato una diminuzione dell’età media dei soggetti colpiti. Stando a quanto riferito a Il Corriere della Sera, lo studio ha evidenziato che ad essere colpite oggi sarebbero soggetti più giovani rispetto a quelli della prima fase dell’epidemia. Si sarebbe passati dai 60 ai 55 anni. Essendoci meno casi, la possibilità di effettuare diagnosi anche su coloro i quali mostrano meno sintomi è esponenzialmente aumentata.

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Covid19, Matteo Bassetti: “Vi spiego i numeri dei contagi. I guanti? Inutili”

Matteo Bassetti, primario al San Martino di Genova ha rilasciato alcune dichiarazioni in merito all’attuale quadro epidemiologico. Secondo l’infettivologo a distanza di un mese dalla riapertura avvenuta lo scorso 4 maggio non si è fortunatamente registrato alcun critico aumento dei casi di contagio. A ciò si aggiungerebbe anche la circostanza per la quale sarebbero diminuiti anche i numeri dei soggetti che necessitano di ricoveri: gran parte dei casi sono infatti gestibili con terapie domiciliari.

Quanto alla Lombardia, il professor Bassetti afferma che anch’essa a breve potrebbe veder spegnere i suoi ultimi focolai. Basta dunque catastrofismi.

Il professore avrebbe spiegato anche riguardo al decremento dei decessi che deriva ovviamente da una minor gravità dei casi passati. A ciò si aggiunge che i soggetti attualmente in terapia intensiva, non rientrerebbero tra i nuovi contagiati, bensì soggetti aggrediti dal virus tempo addietro.

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Walter Ricciardi dichiara: “Il pericolo è passato? No, non possiamo dirlo”

Il pericolo è passato? No, non possiamo dirlo, possiamo dire che la situazione migliora un po’ dappertutto dobbiamo essere vigili. Proprio l’altro ieri l’Oms ha giudicato quel giorno come il peggiore dall’inizio della pandemia nel mondo. Dobbiamo essere attenti e continuare a comportarci bene“. Inizia così l’intervento di Walter Ricciardi, membro del comitato esecutivo dell’Oms e Consigliere del ministro Speranza, ad Agorà questa mattina. Ricciardi ha poi proseguito parlando della questione legata agli asintomatici che l’Oms aveva affermato, poi ritrattando, potessero trasmettere raramente il virus.

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