Report, la confessione choc su Ranucci: “Volevano pagare per ammazzarlo” – VIDEO

Report: il video choc pubblicato sui social in cui un testimone afferma che nel 2010 Sigfrido Ranucci ha rischiato di morire

 

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Sigfrido Ranucci, il conduttore del programma di Rai 3, Report, è uno che da fastidio e anche molto. Questo è chiaro da diverso tempo ma lui va avanti per la sua strada senza indugi. Ecco perché c’era qualcuno che lo voleva morto e che era disposto a pagare per ucciderlo.

È questa la rivelazione choc che appare in un video pubblicato sui profili social del programma di Rai 3 che senza peli sulla lingua annuncia che la Mafia nel 2010 voleva uccidere il giornalista per via della pubblicazione del suo libro ‘Il Patto’ scritto insieme a Nicola Biondo.

A raccontarlo è Francesco Pennino, un pregiudicato intervistato dallo stesso Ranucci nella puntata di ‘Report’ di ieri stasera, che rivela che il clan dei Madonia voleva farlo fuori per il suo lavoro.

Pennino che in quel periodo si trovava in carcere ed era entrato in contatto con gli esponenti della famiglia mafiosa, ha spiegato che i Madonia erano pronti a pagare per ammazzarlo. Poi però il progetto sfumò perché venne fermato direttamente dal boss, super latitante, Matteo Messina Denaro.

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“I Madonia volevano farle del male” dice nel video Pennino facendo con la mano la mossa per indicare che la famiglia volevo uccidere Ranucci.

Alla domanda del giornalista su cosa abbia sentito, il pregiudicato racconta che Beppe Madonia stava in infermeria e lui che cucinava in carcere un giorno gli portò da mangiare e sentì che stavano parlando proprio del giornalista e della sua azione.

“Sto figlio di pu****a, ha fatto delle cose .. volevano pagare per ammazzarti” ma poi “hanno avuto lo stop da fuori” perché “se tu sei in carcere chi prende la decisione è chi sta fuori” spiega Pennino indicando il nome di Matteo Messina Denaro.

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Il motivo appunto era il suo libro che li “aveva ancora di più inguaiati”. Una cosa che il pregiudicato non aveva mai detto a nessuno e che ha rivelato per la prima volta alle telecamere di report e al diretto interessato.

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